Rebirth of Mothra
TITOLO GIAPPONESE: Mosura - TITOLO AMERICANO: Rebirth of Mothra
SCENEGGIATURA:
Masumi Suetani
PRODOTTO DA:
Hiroaki Kitayama, Shogo Tomiyama
MUSICHE:
Toshiyuki Watanabe
EFFETTI SPECIALI:
Koichi Kawakita
ORIGINAL CONCEPT:
Tomoyuki Tanaka
Attori
Trama
Durante uno scavo viene inavvertitamente rimosso il sigillo che intrappolava da milioni di anni una creatura demoniaca: Desghidorah!
Belvera, una delle ultime sopravvissute dell'antica razza degli Elias, custodi di Mothra, s'impadronisce dell'artefatto, con l'intento di utilizzare il mostro per distruggere la razza umana che considera pericolosa. Per fermarla le sue due sorelle Moll e Lora invocano l'aiuto di Mothra, ormai anziana e debole: sarà infatti suo figlio Mothra Leo a ricacciare la creatura demoniaca nella sua prigione e a riportare la pace sulla Terra.
Curiosità ed altro
Dopo la morte di Godzilla in
Godzilla vs Destoroyah, la Toho decide di creare una serie sfuttando il suo secondo kaiju più popolare: il film, chiamato semplicemente "Mothra" in giapponese, è noto invece come
Rebirth of Mothra nel resto del mondo.
Pensato per un pubblico essenzialmente infantile, viene dato particolare spessore ai protagonisti giovani della vicenda; inoltre è molto sottolineato il messaggio ecologista (il mostro Desghidorah assorbe energia a scapito dell'ambiente).
Cambiati alcuni tratti del personaggio: le sue due sacerdotesse per la prima volta vengono rappresentate con personalità e nomi propri: Moll e Lora (alle quali viene affiancata una terza fata "cattiva": Belvera). Sebbene non vi sia alcuna continuità con i film precedenti, è qui sancito un passaggio di mano tra la Mothra "classica" ed il figlio Mothra Leo, che gli sopravvive e intorno al quale ruota l'intera trilogia.
Davvero entusiasmante la colonna sonora di Toshiyuki Watanabe; accanto alla versione modernizzata di "Mosura no uta" vengono introdotte due nuove canzoni: "The Song of Prayer" e "Mothraleo", che le idols giapponesi Megumi Kobayashi (Moll) e Sayaka Yamaguchi (Lora) eseguono in maniera a dir poco magistrale.