The Secret of the Telegian
TITOLO ORIGINALE: Densō Ningen
Sceneggiatura:
Shinichi Sekizawa
Prodotto da:
Tomoyuki Tanaka
Fotografia:
Kazuo Yamada
Musica di:
Sei Ikeno
Montaggio:
Kazuji Taira
Effetti speciali:
Eiji Tsuburaya
Attori
Koji Tsuruta - Masaru Kirioka
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Yumi Shirakawa - Akiko Nakajo
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Seizaburo Kawazu - Masayoshi Onishi
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Yoshio Tsuchiya - Capitano Okazaki
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Tadao Nakamaru - Sudo / Goro Nakamoto
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Akihiko Hirata - Ispettore Kobayashi
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Takamaru Sasaki - Dottor Kajuro Niki
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Yoshifumi Tajima - Ryusho
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Fuyuki Murakami - Dottor Miura
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Ikio Sawamura - Banditore del parco divertimenti
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Sachio Sakai - Taki
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Shin Otomo - Tsukamoto
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Ren Yamamoto - Marune
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Fumito Matsuo - Shimura, giornalista del Toto
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Tatsuo Matsumura - Ida, giornalista del Toto
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Yutaka Sada - Jiseki Honda
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Tadashi Okabe - Poliziotto
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Trama
Un uomo viene brutalmente assassinato in un parco divertimenti, trafitto da una baionetta.
Il misterioso delitto, sul quale indaga l’Ispettore Kobayashi, assistito dal brillante giornalista scientifico Kirioka, è legato a un oscuro episodio avvenuto 14 anni prima, il giorno della resa del Giappone, durante la Seconda Guerra Mondiale.
La vittima, di nome Tsukamoto, a quei tempi fa infatti parte di un’unità militare incaricata di portare in salvo il Dottor Niki, un valente scienziato, e la sua ricerca segreta sulle armi elettriche. Ma i soldati, agli ordini del Comandante Onishi, trafugano un carico di lingotti d’oro appartenente al popolo giapponese, e fanno saltare in aria la grotta nella quale hanno condotto lo scienziato, insieme all’unico uomo che si è opposto ai loro loschi piani, il Caporal Maggiore Sudo.
La banda di criminali, un anno dopo, torna sul luogo del misfatto per recuperare l’oro, ma questo è scomparso così come i corpi dei due uomini, scampati alla morte grazie a un dispositivo di trasmissione a distanza della materia.
Sudo, ora, utilizza l’avanzata tecnologia allo scopo di vendicarsi, teletrasportandosi attraverso il Giappone per uccidere uno dopo l’altro i suoi aguzzini.
Curiosità ed altro
Inedito in Italia, è il secondo capitolo della “
Trilogia dei mutanti” targata Toho, che comprende il precedente
Uomini H (
Bijo to Ekitainingen, 1958) e il successivo
Una nube di terrore (
Gasu ningen dai ichigo, 1960), entrambi di Ishiro Honda che, in realtà, avrebbe dovuto dirigere anche questa pellicola, salvo poi dedicarsi a
Inferno nella stratosfera (
Uchu daisenso, 1959), la cui realizzazione era stata ritardata a causa della produzione di
The Three Treasures (
Nippon tanjo, 1959).
Al suo posto, la Toho sceglie Jun Fukuda, al suo esordio in cabina di regia di un fantascientifico, che in precedenza era stato assistente di Honda in
Rodan il mostro alato (
Sora no Daikaiju Radon, 1956) e che in seguito avrebbe diretto ben 5 film di Godzilla.
Tutti e tre i film, benché non abbiano elementi di continuità, condividono il tema della mutazione umana generata da esperimenti scientifici o da esposizione a radiazioni.
Sebbene non siano considerati come facenti parte della serie,
Invisible Man (
Tomei ningen, 1954), il primo sci-fi prodotto dalla Toho e inedito al di fuori dei confini del Giappone, di Motoyoshi Oda, l’anno seguente alla regia de
Il re dei mostri (
Gojira no gyakushu, 1955), è stato fonte di ispirazione per la trilogia, mentre
Matango il mostro (
Matango, 1963) ne è per certi versi un successore spirituale, essendo anch’esso diretto da Honda.